Tutto l'oro che puoi

I testi

«È una raccolta magnifica che merita un ampio e caloroso risalto».

Paula Green

NZ Poetry Shelf

Finalmente l’alba… è stato un giorno lungo come quello in cui sono partita. Allora pensavo che andandomene avrei lasciato tutto alle spalle. Ma dentro il cuore i semi sono gettati, crescono e danno vita ai ricordi. È come una lingua: compaiono glifi e segni. Un profumo, un colore accendono delle immagini, hai una sensazione e all’improvviso ci vieni trasportata con la mente. È il linguaggio dell’amore, quella bestia crudele ed ambigua che è l’amore…

Per la prima volta per il pubblico italiano alcuni fra i pezzi più coraggiosi, ammalianti e provocatori di un’autrice neozelandese che con un guizzo di umorismo rende deliziosa anche la fragilità: la scrittura di Vivienne Plumb si fa carico di situazioni e riflessioni ponderose fra poesia, narrativa e teatro.
Le pagine di Tutto l’oro che puoi si susseguono in un gioco di fantasia in cui le carte, come tessere di un mosaico, sfoggiano la bellezza di parole maori, idiomi ‘kiwi’ e metafore, il tutto intriso di giochi linguistici e di un pizzico di magia. Fra il favolistico e l’autobiografico, la storia di una madre che viaggia in Grecia dagli Antipodi per condividere la passione del figlio (malato terminale) per la cultura classica, una moglie che comincia a profetizzare in giapponese nel sonno, percorsi lirici attraverso foreste pluviali e terre vulcaniche, tre sorelle serrate in ambigui nodi d’amore e una risata irrinunciabile per portare il carico del vivere…