Trilogia del sorriso
L’autore
Enzo Buarné (Castellammare del Golfo, 1961 – Novi Ligure, 2016).“Attore, autore, satiro, fine dicitore, regista, ballerino, comico, capocomico e quant’altre cose voi possiate immaginare…”. Fin da adolescente si appassiona alla scrittura, alla composizione musicale e suona il pianoforte. A diciassette anni, a causa di un incidente, è costretto ad abbandonare lo strumento e sfoga la sua vena artistica solo nella scrittura. Studia recitazione presso l’Azienda Teatrale Alessandrina e partecipando a seminari formativi, Alcuni dei suoi insegnanti sono Ennio Dollfus, Marco Sciaccaluga, Eugenio Allegri e Marco Baliani.
Nel 1990 fonda insieme a Laura Gualtieri la compagnia teatrale “Il Teatro del Rimbombo”, associazione attiva ancora oggi. Scrive moltissimi spettacoli teatrali tra cui, oltre quelli presenti nella trilogia, La Mia Bohème (1993) Von Blau e Trigentagramma (1994), La Cavalcata de’ Vitii et lo Trionfo de la Morte (1995), Storia e Leggenda del Signor Naïf (2015), Tiresia’s Fiction (2015) e molti altri.
Attore teatrale e cinematografico, lavora con personaggi come Philippe Beaun-Garbe nel cortometraggio Horror Vacui (1993) di cui è stato il protagonista come anche in Non Aspettarmi più (2006) di Daniele Lince, compare in Noi giriamo in bianco e nero (2009) e come protagonista in Piccoli Dei (2013), che ha partecipato al Festival di Cannes ed è stato candidato a “Corti da Sogni Antonio Ricci – International Short Film Festival”. In teatro collabora spesso con Daniel Gol in Migranti, con il drammaturgo Tobia Rossi come regista di Addio Mondo Crudele, con Andrea Lanza, la pittrice Eva Lange, lo scrittore Erik Frisch e con l’attore Valerio Binasco. Oltre al suo impegno artistico, si adopera attivamente anche per la comunità, membro fondatore della SOMS di Novi Ligure e tramite l’attività sindacalista al fianco della classe operaia. Anche per questa ragione, la SOMS di Novi Ligure ha dedicato per diversi anni un premio che viene conferito ad attori di fama nazionale e internazionale e ad artisti legati al territorio, come Daniel Gol, Lella Costa, Andrea Robbiano, Aldo Ottobrino, Paolo Archetti Maestri, Andrea Vasone.
Deceduto nel 2016, gli viene dedicato il Teatro di Castelnuovo Bormida, dove è ancora attiva la sua compagnia che opera all’interno della chiesa sconsacrata duecentesca, anche da lui adibita a teatro, il “Piccolo Teatro Enzo Buarné”.
I testi

Enzo Buarné
Trilogia del sorriso
Illustrazioni di Giulia Buarné
PANOPTICON
ISBN-13: 978887536575-2
2025
pp. 174
cm 15 x 21
€ 17,00
FAVOLA JAZZ
SCENA PRIMA
Ladyem è al centro della scena, protende un calice preparando il brindisi. Gli altri personaggi, tendendo il loro calice, vanno verso di lei, quasi al rallentatore, protesi verso l’inevitabile incontro. Quando dal gruppo sbuca il Ciack, tutti si immobilizzano come in un quadro o in una foto
CIACK – Vado? Ohi, Mario! Mario! Vado?… Eh? No, dico… sì, ho capito, stai tranquillo. Solo una cosa non ho ben capito: se mi fai un segno. Sì, un segno… Dico quando devo partire! Come dove devo andare? Partire! Cominciare! Cominciare il coso… la cosa! Che cosa? E cerca di capire, dai! Ohh! bravo! Che cosa faccio? Quando comincio? Ci sarà un segno? Sì? Bene! Me lo fai tu? No? E chi me lo fa? Come sarebbe a dire che qualcuno me lo farà? Mario! Ehi, Mario!
Ma a lavorare così come si fa, se ognuno pensa soltanto per sé. Se ognuno può far tutto quel che gli va e non c’è nessuno che parli con me! Il Ciack, il Ciack! Ma cosa ciack se non so quando si ciack!
Sono un Ciack, con i suoi turbamenti, le sue indecisioni, i suoi attimi di vortice interiore! Anche un Ciack vuole le sue certezze! E invece eccomi qui, con questo cuore di legno in mano, pronto a trafiggere, con colpo sicuro, le scene vuote che si animeranno. Dar vita allo spettacolo o creare un danno? Solo il tempo che passa tra il mio primo e il mio ultimo ciack potrà chiarirlo. E dunque ciack: scena prima.
La scena in cui si parla d’o Pertuso, dove quel che è proibito è in largo uso. Insomma: un locale ambiguo e anche mafioso. Si gira!
TUTTI – Era ora!
SCENA SECONDA
CORO – È un locale malfamato (jazz, jazz)
È un locale disgraziato (jazz, jazz)
È un locale appena nato (jazz, jazz)
Ma ha già fama d’impunito (papparappà)
Gangsters bianchi, gialli, neri (jazz, jazz)
Ci si incontran volentieri (jazz, jazz)
E per essere più chiari (jazz, jazz)
Ci son stati pure spari! (papparappà)
Lì ci scopri, se ci vai (jazz, jazz)
Rivoltelle, pupe e guai (jazz, jazz)
Giocatori ed usurai (jazz, jazz)
Sfruttatori e farisei. (papparappà)
Sta in un vicoletto chiuso (jazz, jazz)
Una zona fuori uso (jazz, jazz)
All’incrocio dell’appeso (jazz, jazz)
E lo chiamano “O’ Pertuso” (papparappà).
SCENA TERZA
CARNESIO – Bene! Il locale comincia a scaldarsi.
CIACKOMORO – Già!
CARNESIO – Sai che suoni proprio bene, ragazzo? Sembri davvero un nero.
CIACKOMORO – Che significa che sembro un nero?
CARNESIO – Ehi, non ti scaldare tanto. Non volevo mica offenderti.
CIACKOMORO – Io non mi offendo. E non mi vergogno del mio colore.
CARNESIO – Bella. Non ne capisco a fondo il significato, ma mi sembra una bella metafora. Che vuol dire?
CIACKOMORO – Che non mi vergogno di essere nero, vuol dire.
CARNESIO – Sei nero?
CIACKOMORO – Sei cieco?
CARNESIO – Sei scemo?
Entrambi estraggono un coltello dal taschino, si girano intorno con tensione, poi tornano nella posizione dalla quale sono partiti e riprendono da dove avevano interrotto
CIACKOMORO – Sei pronto?
CARNESIO – Ascolta.
CIACKOMORO – Ascolto.
CARNESIO – Ascolti?
CIACKOMORO – Ascolto!
CARNESIO – Ascolta. Tu mi capisci al volo!
CIACKOMORO – Già!
CARNESIO – Non c’è bisogno di parlare.
CIACKOMORO – Già!
CARNESIO – Non c’è nulla da ascoltare.
CIACKOMORO – Già! Però io ascolto.
CARNESIO – Ascolti?
CIACKOMORO – Ascolto!
CARNESIO – Bene, ascolta! Si tratta dei fratelli Birilli.
CIACKOMORO – Filotto!
CARNESIO – Ben detto!
CIACKOMORO – Sai bene che non mi occupo di queste cose.
CARNESIO – Lo so! Ma questa volta non si tratta di affari soltanto. Importunano le nostre ragazze.
CIACKOMORO – Jazze!
CARNESIO – E questo ci crea seri imbarazzi.
CIACKOMORO – Jazzi!
CARNESIO – Vedo che capisci. Sei un bravo ragazzo.
CIACKOMORO – Jazzo!… Questo cambia tutto, Carnesio! Parliamo pure d’affari!
CARNESIO – Gli affari sono affari.
CIACKOMORO – Faccio gli affari miei!
CARNESIO – Fatti gli affari tuoi!
CIACKOMORO e CARNESIO – Saranno affari nostri. Facciamo i fatti nostri
Gestualità d’intesa tra i due

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