|
 |
 |
 |
i libri
|
|
Eliza Macadan
Paradiso
Riassunto

2012
ISBN 13: 978-88-7536-302-4
pp.
70
cm 12x21
€ 10,50
|

|
L'autore
I
testi
Recensioni
Riconoscimenti
Dello stesso autore
Acquista on line su:
9

9
9

|
|
|
|
|
 |
L'autore |
|
|
|
Eliza Macadan è nata a Bacau,
in Romania, nel 1967 e risiede a Bucarest e a Roma. Ha
esordito nel 1988 sulla rivista mensile di cultura romena «Ateneu».
Bilingue, fin dalla sua prima raccolta, Spatiu auster
(Edizioni Plumb, Bacau 1994), Eliza Macadan ha scritto e
pubblicato in romeno e in italiano. L’edizione italiana
della silloge del 1994, Frammenti di spazio austero (Libroitaliano,
Ragusa 2001) ha ottenuto il premio romano “Le rosse
pergamane” nel 2002. Hanno fatto seguito
In Autoscop
(Edizioni Vinea, Bucarest,
2009);
La Nord de cuvant
(A Nord della parola,
Edizioni Tracus Arte, Bucarest 2010) e transcripturi din
constient (trascrizioni
dal cosciente,
Edizioni Eikon, Cluj Napoca 2011).
In Romania , in Italia e in
Francia ha ottenuto i premi: “Mihai Eminescu”, Botosani
1991; “Lucian Blaga”, Sebes 1992. Francia: “Mitteleuropa”,
Strasbourg 1993. Italia: “Etnie Poesie”, Trieste 1999;
“Marguerite Yourcenar”, Milano 1999 (inclusa nell’antologia
del suddetto premio, Montedit, 2000; distinzione per la
poesia dell’Accademia della Cultura Europea, Roma 1999).
Giornalista professionista, è stata corrispondente in Italia
per varie testate romene. È membro USR (Unione Scrittori
della Romania).
0
|
 |
I testi |
|
|
|
È un’attualità perenne quella
che segna i versi di Eliza Macadan. Un’attualità dove il
futuro è una promessa di ripetizione senza orizzonte e dove
il passato è impercepibile.
Il mondo lirico di Eliza
Macadan procede da queste nozioni. Il presente, il gesto e
le cose colte nella loro fattualità sono l’ossatura di
Paradiso Riassunto, non meno dell’intonazione ironica o
scabra che s’innerva in questi versi fin dal titolo.
Un’intonazione che attraversa la coscienza europea rispetto
a uno scenario subìto e falsificato, messo in definitiva ai
ferri corti dalla storia.
dalla Prefazione
di Marco Conti
* * *
sto arrotolando
olive
di un verde fiele
sulle scale
davanti alla telecamera
passata la mezzanotte
si accendono parole
su una lingua dolce
avvelenata
la coscia dorme
arrotolata vicino
alle tue labbra
* * *
misteriosamente
la voce s’è spaccata
nell’orecchio sordo
i libri
dagli scaffali
mi cadono
addosso
la notte si spaventa
e corre
con il cuore in gola
io respiro
pezzi di incubo
* * *
la vita
mi fa male
nel petto
e non so se domani
avrò voglia
di aprire ancora gli occhi
mi manca la felicità
impietrita
sui visi degli zingari
mio figlio mi chiede
cosa vuol dire 2000 anni
mamma?
tendo un biscotto
ad una medicante bosniaca
una turista ucraina
spalancava gli occhi
ad un gruppo statuario
nel piazzale della stazione
* * *
una felicità – due felicità
una quiete vocale
rovesciata sul letto
matrimoniale
axis mundi
lapide demografica
colma
la libertà si vende
in forma contrattuale
a cena
piangono candele
in un rituale
ti porto
almeno un verso ogni sera
snodo sguardi intontiti
esorcizzo con le dita
la paura esistenziale
lo sguardo verde
inonda
la pagina bianca
00
|
 |
Recensioni |
|
|
|
|
 |
Riconoscimenti |
|
|
|
|
 |
Dello stesso autore |
|
|
|
|
 |
0 |
|
|
|
 |
|